Se dovessimo dare una sbirciatina agli anni passati, questa basterebbe per renderci conto di come essi abbiano rappresentato un periodo difficile per ogni settore del turismo, industria alberghiera compresa. La pandemia da Covid-19 ha rappresentato un ostacolo non indifferente anche per gli alberghi italiani che si sono ritrovati a dover cancellare improvvisamente tutte le proprie prenotazioni e costretti a fare i conti con una situazione surreale di cui l'intera industria alberghiera paga oggi ancora i conti.
Fortunatamente ad oggi, sembra che siamo riusciti a buttarci alle spalle questo brutto periodo, e si registrano infatti degli incrementi importanti ed una generale ripresa del settore turistico alberghiero.
Vediamo di seguito quali sono le previsioni per il 2023, cercando di scattare una fotografia della situazione dell'industria alberghiera in Italia oggi per fare il punto della situazione.
Già durante la pandemia, erano stati registrati dati positivi relativi all'industria alberghiera italiana. Nonostante le continue restrizioni e chiusure causate dalla pandemia, il Bel Paese ha continuato ad essere una meta turistica piuttosto appetibile, molto più per il valore artistico del territorio che per l'effettiva bontà delle strutture anche nel difficile anno del 2021. Oggi a seguito di un'analisi condotta da Cbre chiamata "Global Hotels Investment Outlook 2023" si parla di una ripresa di fascia alta, che ha interessato già nel 2022 gli hotel di fascia superiore ed è previsto che nel 2023 proprio questo segmento alto continuerà a crescere ulteriormente.
In particolare il 2023 vedrà un moderato rallentamento delle economie avanzate e il persistere dell'inflazione. Ad essere sotto pressione sarà soprattutto la domanda business sulle destinazioni urban secondary. Al contrario, la domanda dei livelli luxury e upscale, resterà invece positiva, grazie alle buone prospettive di ulteriore crescita del turismo estero presso le destinazioni classiche, resort e città d'arte.
Il mercato degli investimenti sembra essere altrettanto redditizio per l'Italia, in particolare per le città di Roma e Milano, città - teatro di dei maggiori investimenti nei prossimi 12-18 mesi con importanti volumi di completamento di nuove strutture di lusso ed extralusso. Sta già emergendo la contrapposizione tra l'intensità e la ricerca di qualità dei flussi turistici e l'obsolescenza degli hotel italiani, cosa che rende il mercato italiano un ottimo luogo per la realizzazioni di riqualificazioni di strutture non alberghiere. Inizia a prevalere poi un altro tipo di domanda, nata dalla maggiore attenzione all'equilibrio tra lavoro e vita privata ed il desiderio di vivere a fondo la propria esperienza di viaggio: questo ha creato la possibilità per i brand del settore e molti imprenditori di espandere la propria offerta a nuovi segmenti di mercato. In particolare, il 2022 è stato un anno molto importante da un punto di vista degli investimenti capital markets , con grande interesse per il mercato luxury. Sono stati investiti 1,6 milioni di euro nel mercato Hotel in Italia, e i resort saranno proprio l'obiettivo degli operatori immobiliari data la registrazione di dati super positivi nel settore.
Nel corso di quest'anno, le complessità del mercato dei capitali e l'aumento dei costi del debito comporteranno una maggiore cautela per gli investitori: chi manterrà un approccio più flessibile sarà più pronto a far crescere il proprio portafoglio.
Tutto sommato il settore turistico alberghiero italiano sta riuscendo a riprendere quota dopo anni difficili, almeno per quanto riguarda il nostro paese, e cerca di puntare tutta la sua attenzione ed energia sulla fascia alta che oggi sembra essere quella più avvantaggiata a livello di investimenti e di mercato immobiliare, confermando il trend positivo registrato sin dalla fine del 2021.
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